Disfunzione erettile: perchè lo psicologo?

12.09.2024

"La disfunzione erettile consiste nell'incapacità di raggiungere, o mantenere, un'erezione sufficiente a consentire un rapporto sessuale" (fonte: ISSalute). La patologia è molto comune negli uomini sopra la soglia dei 40 anni: si stima che ne soffra il 13% degli italiani, cioè oltre 3 milioni di persone. L'espressione popolare la cataloga come impotenza, ma si tratta di un'espressione imprecisa che genera ancora più difficoltà ad affrontare il problema. Aver vissuto qualche imprevisto con l'erezione non è un'anomalia, ciò che deve spingere a rivolgersi a uno specialista è la frequenza.

Tre tipi di erezione per tutte le età

Non illudiamoci che la disfunzione riguardi solo gli uomini sopra i quarant'anni, poiché essa si presenta in modo trasversale dagli adolescenti agli anziani. L'avanzare dell'età è solo uno dei fattori da considerare in merito alla qualità e alla durata dell'erezione. Un'accurata anamnesi della persona dovrà stabilire se ci sono delle condizioni cliniche da affrontare, per esempio: la pressione alta; le malattie cardiache o vascolari; il livello di colesterolo sopra la norma; l'obesità; il diabete; il consumo eccessivo di alcolici; il tabagismo; le cause psicologiche; infine l'uso di stupefacenti.

Inoltre le erezioni non sono tutte uguali, anzi ne esistono di tre tipi: quella riflessogena avviene attraverso la stimolazione fisica; quella psicogena nasce dalle stimolazioni visive, olfattive, uditive e dalle fantasie mentali; infine quella notturna si manifesta durante il sonno. Ogni erezione coinvolge un insieme di processi fisiologici che attivano: gli ormoni, il sistema nervoso, i vasi sanguigni, i muscoli e le emozioni. Queste ultime sono il segnale più visibile di qualcosa che non va. Infatti, se la persona sta vivendo un periodo di forte stress, il cervello si adatterà a quello stato di ansia e non invierà gli impulsi che consentono l'afflusso di sangue necessario per un'erezione ottimale. Insomma, se la portata dell'evento è stressante il sistema nervoso si mobilita e altera le funzioni fisiologiche della persona. Siamo di fronte a eventi rilevanti, se non addirittura traumatici, per esempio: la perdita del lavoro; le difficoltà economiche; il lutto di una persona cara; la paura di invecchiare; una malattia o un cambiamento nel proprio stato di salute.

Le cause psicologiche della disfunzione erettile

È ancora difficile individuare questo problema in modo tempestivo. Lo stigma sociale e l'imbarazzo spingono gli uomini a ritardare il momento della diagnosi. Al contrario, prima troviamo la forza di chiedere aiuto e prima torneremo a letto sereni. Innanzitutto bisognerà capire se a monte ci siano delle patologie mediche o genetiche a determinare la disfunzione; se il problema nasca da un combinato di fattori genetici e psicologici; oppure se la questione sia risolvibile con un efficace lavoro di psicoterapia. Del resto, i fattori ambientali hanno un peso fortissimo sul nostro benessere psicofisico, al punto da portarci a soffrire di attacchi di panico o di depressione. Di conseguenza, il nostro disagio interiore si riverserà sulle relazioni sociali, a cominciare da quelle con chi ci vive accanto.

• L'ansia e lo stress.

Sarebbe un errore relegare questi due disturbi come stati transitori e innocui. Da una parte, l'ansia causa un aumento della frequenza cardiaca, che a sua volta si ripercuote sulla pressione sanguigna. L'effetto finale è un inspiegabile senso di affaticamento; sebbene non abbiamo sostenuto alcuno sforzo fisico, è la nostra mente ad aver lavorato così tanto da essere esausta. Tutto questo influisce sulle prestazioni sessuali.
L'ansia va di pari passo con lo stress: a volte ne è la causa, altre la conseguenza. Se entro un certo limite la pressione sociale può essere uno stimolo a fare meglio e di più, superata la propria soglia di resistenza la persona implode. Quindi, se non ci risparmiamo per sostenere le responsabilità e le pressioni esterne, cosa ci resta da spendere per la nostra intimità?

• La depressione.

Lo squilibrio nel nostro mondo interiore avrà delle ricadute anche nella sfera dell'intimità.

• I problemi di relazione.

Le incomprensioni, la rabbia, i silenzi e in generale la non comunicazione porteranno sia alla mancanza di attrazione verso il partner, sia a una scarsa qualità del rapporto sessuale.

• La paura della disfunzione.

La persona in un primo momento potrebbe negare a sé stessa la presenza di un problema. Il tempo le sarà di aiuto solo se avrà la forza di prendere coscienza della propria condizione. Tuttavia, all'inizio è normale avere paura di un qualcosa che non si conosce e che colpisce la propria autostima. Più sarà alto il livello di panico percepito, maggiore sarà la difficoltà nel raggiungere e mantenere un'erezione durante un rapporto.

Affrontare la disfunzione erettile con la psicoterapia

La paura di ammettere a sé stessi che c'è un problema è il primo ostacolo da affrontare. Sperimentare un'erezione debole e poco duratura avrà delle ripercussioni sui nostri comportamenti, che a loro volta alimenteranno ulteriore ansia, confinandoci in un circolo vizioso. Per quanto possiamo sentirci in imbarazzo, colpiti nella nostra autostima, ricordiamoci che non dobbiamo affrontare tutto da soli. Possiamo chiedere aiuto.

Se hai notato dei cambiamenti nel tuo modo di desiderare il partner, nel lasciarti andare e goderti la tua intimità, affidati a uno specialista. Il sostegno psicologico richiederà tempo e impegno, ma ti aiuterà a individuare le cause della tua condizione, a ritrovare l'autostima e la serenità per viverti fino in fondo il piacere.